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L'olio di CBD o CBD Oil è un prodotto naturale ed esente da effetti collaterali. La medicina lo utilizza per favorire il rilassamento, alleviare i dolori, velocizzare il recupero fisico, curare problemi della pelle, combattere ansia, stress ecc. In questo articolo ti elenchiamo i benefici dell'olio di cannabis, cos'è e quali sono le sue proprietà.
Negli ultimi anni sono sorti molti negozi per la vendita di CBD oil o olio di cannabis.
Se ti hanno incuriosito e vuoi capire quali sono i motivi di tanto successo questo articolo fa per te!
L’olio di cannabidiolo (olio di cannabis), anche noto come CBD oil, viene estratto dalla cannabis, tuttavia, non deve essere confuso con l’olio di canapa.
Il CBD oil sta facendo sempre più strada grazie ai suoi molteplici benefici per la salute.
Tra i benefici del CBD e dell'olio di CBD più conosciuti elenchiamo la riduzione dell’infiammazione e del dolore, sia lieve che cronico, il trattamento di depressione e ansia, insonnia, nausea e mancanza di appetito.
In questo articolo vedremo questi e altri benefici del CBD.
Ma non solo, sta trovando largo campo di studio nella cosmetica, soprattutto negli Stati Uniti, dove diverse aziende cosmetiche hanno cominciato ad utilizzarlo.
Secondo quanto affermato da Graphical Research, il mercato europeo del cannabidiolo ha superato gli 1,9 miliardi di dollari nel 2020 e si stima che registrerà un tasso di crescita (CAGR) superiore al 33,5%. Già nel 2020 la Corte di Giustizia europea aveva dichiarato che il CBD non era una sostanza stupefacente, permettendo quindi la vendita nei Paesi comunitari.
Per l’estrazione di CBD dalle piante di cannabis, in genere, si utilizza l’estrazione chimica per prelevare i cannabinoidi e altri composti benefici come terpeni e flavonoidi.
A questi estratti si aggiunge l’olio MCT, derivato dal cocco, che fa da vettore e ne potenzia gli effetti benefici.
Il successo dei prodotti a base di olio di cannabis dipende dalle sue proprietà rilassanti e analgesiche. Molti studi, difatti, hanno dimostrato l’efficacia dei cannabinoidi nel trattamento dei sintomi del cancro, nel controllo degli stati di ansia, nella gestione di patologie come l’epilessia e il morbo di Parkinson.
Qui sotto trovi i nostri oli di CBD.
Tuttavia, per cogliere tutte le potenzialità dell’olio di cannabis è importante che tu sappia cos’è e quali sono le caratteristiche di ogni tipo di formulazione.
Andiamo a scoprirlo insieme!
Olio di cannabis è un termine generico che indica qualsiasi tipo di estratto dalla pianta di cannabis. In questa famiglia sono inclusi anche gli estratti di marijuana e canapa.
L’olio grezzo viene estratto dalla pianta di cannabis poiché è molto ricco di sostanze salutari per il corpo, come:
Essendo un prodotto naturale, la composizione chimica dell’olio varia da pianta a pianta e può essere influenzata dalle modalità di estrazione e di lavorazione che subisce. Per questo motivo, oltre alle sostanze descritte, ne può contenere altri tipi.
L’estrazione dell’olio di cannabis può essere effettuata dalla pianta essiccata o fresca e il risultato è un prodotto molto denso. Le parti vegetali utilizzate sono molto importanti poiché a seconda che la sostanza venga estratta dalle foglie o dai semi, cambiano le sostanze contenute.
Solamente l’estratto dalla pianta e dai fiori prende il nome di olio di cannabis, mentre la sostanza che viene fuori dalla lavorazione dei semi di canapa viene chiamata olio di semi di canapa.
L’olio di cannabidiolo (olio di cannabis) è conosciuto anche come CBD oil. In realtà il CBD è il principale cannabinoide non psicoattivo presente nella pianta di cannabis.
Il cannabidiolo è una sostanza molto differente rispetto al THC, responsabile degli effetti psicoattivi della pianta.
Le persone poco esperte tendono ad accomunare tutti gli estratti di cannabis, come se si trattasse dello stesso prodotto. In realtà ci sono differenze sostanziali tra olio di cannabis, olio di canapa, olio di semi di canapa, olio di marijuana, olio di THC o olio di CBD.
Vediamo quali sono.
L’olio di canapa, anche conosciuto come olio di cannabis o olio di CBD, è molto ricco di CBD mentre presenta un basso contenuto di THC. Proprio grazie alla scarsa presenza di THC, può esser utilizzato per moltissimi prodotti commerciali in maniera legale.
I prodotti a base di olio di canapa vengono consumati in tutto il mondo quotidianamente, grazie ai benefici naturali che danno. Questo prodotto può essere assunto puro o in preparati come tinture, liquidi, capsule, prodotti per la cura della pelle e dei capelli.
Ha un colore verdastro, che può andare dal chiaro allo scuro. Se appare di un colore molto tenue significa che è stato raffinato.
L’olio di CBD si presenta in diverse concentrazioni, in base alla percentuale di cannabidiolo presente nel prodotto. La selezione delle piante si basa sulla scelta di quelle contenenti alte concentrazioni di CBD.
A differenza dell’olio di canapa, viene estratto dai fiori della cannabis sativa, ricchi di CBD.
È molto importante non confondere l’olio di canapa con l’olio di marijuana o di hashish. Nel caso dell’olio di canapa, o olio di CBD, è bassissimo il rischio di ottenere un prodotto psicoattivo, proprio perché la cannabis sativa contiene basse percentuali di THC.
Il successo di questo prodotto è legato ai benefici che il CBD ha per l’organismo. Si tratta infatti, di un potente antidolorifico in grado di gestire dolori anche legati a malattie croniche.
Viene consigliato nel trattamento delle dipendenze e del disturbo post traumatico da stress.
Nel settore cosmetico, viene impiegato per la produzione di prodotti anti-invecchiamento e per trattare l’acne. Anche l’uso in ambito tricologico sta dando ottimi risultati: i prodotti a base di olio di CBD infatti ammorbidiscono i capelli e donano un aspetto più sano alle chiome.
Anche se è facile fare confusione, è bene specificare che olio di canapa e olio di semi di canapa sono prodotti molto differenti. Difatti, al contrario del primo, nell’olio di semi di canapa non sono presenti i cannabinoidi.
L’olio di semi di canapa è estratto dai semi della pianta di Cannabis Sativa e viene considerato un super alimento, poiché è ricco di vitamine, minerali, aminoacidi, fibre, acidi grassi Omega-3 e Omega-6.
A differenza degli altri oli, ha un contenuto di omega 3 molto importante e, consumandone quotidianamente un cucchiaio, si riesce a soddisfare il fabbisogno giornaliero dell’organismo.
Inoltre, è una fonte di acido linoleico, raro da trovare negli alimenti, e ha proprietà benefiche per il nostro corpo: èantiossidante, antinfiammatorio e immunomodulante.
In particolare, è indicato per regolare i livelli di colesterolo nel sangue e prevenire il rischio di trombosi.
Può essere integrato per chi soffre di problemi legati alla menopausa o alla sindrome premestruale e aiuta in caso di artrosi, artrite e osteoporosi.
Stimola il sistema immunitario in maniera naturale ed efficace per prevenire i sintomi delle allergie. A livello dermatologico, è ottimo per curare micosi, irritazioni e psoriasi.
La spremitura avviene a freddo e il suo sapore ricorda quello delle nocciole.
Il suo utilizzo principale, quindi, è in cucina, come condimento per salse e insalate. Non va consumato cotto perché ha un punto di fumo basso e potrebbe rovinarsi o sviluppare sostanze tossiche.
Per preservare inalterate le sue proprietà nutrizionali va conservato in frigorifero e consumato non oltre i 30 giorni.
Non ha controindicazioni e può essere assunto quotidianamente in dosi moderate.
Questi termini indicano un prodotto semisolido costituito dalla resina della pianta di cannabis, di marijuana o hashish. Non si tratta di un olio in senso proprio, quindi, ma di un olio resina.
Sono estremamente concentrati per garantire la presenza di cannabinoidi e terpeni.
La caratteristica di questi oli è la presenza di alti livelli di THC e possono essere utilizzati per scopi medici o ricreativi. Si parla infatti di “cannabis terapeutica”. Si applicano localmente, tramite vaporizzazione o si consumano per via orale.
Si tratta di prodotti che possono essere acquistati solo presentando la ricetta medica e, in base alla legge 94/98, la ricetta non è ripetibile.
L’olio di THC ha un alto contenuto di tetraidrocannabinolo e viene estratto da materie prime di alta qualità, sottoposte a severi controlli. Le piante vengono selezionate appositamente e permettono di ottenere un prodotto puro.
Questi oli possono essere utilizzati solo su indicazione medica, in casi di patologie gravi ed estremamente dolorose.
In genere viene impiegato per ridurre gli effetti delle terapie anticancro o i dolori neurologici di forte entità.
Per l’alto tasso di THC contenuto all’interno di questo prodotto, la sua vendita è interdetta alle masse. Può essere acquistato solamente in farmacia dietro consiglio del proprio medico nel momento in cui il paziente si è dimostrato resistente ad altri farmaci. Oppure, può anche essere prescritto per rendere più sopportabile il dolore.
Nella variante FM2 il THC varia dal 7.5 al 12%, mentre nella variante FM1 può raggiungere anche il 20%. Le modalità di assunzione sono principalmente il decotto, quindi l’assunzione orale, oppure la vaporizzazione, quindi l’assunzione per inalazione. Per quanto riguarda i dosaggi, solitamente è il medico a prescriverli in base alla gravità della malattia.
L’olio di CBD, o CBD oil, è un olio che deriva direttamente dalla pianta di cannabis. Il cannabidiolo è uno degli oltre cento cannabinoidi presenti all’interno della pianta. Tra tutti il CBD, è uno dei più potenti in quanto ha tantissime proprietà benefiche.
Se fino a pochi anni fa era il THC il composto ad essere maggiormente conosciuto, ora è decisamente passato alla ribalta il CBD.
D’altronde, CBD e THC hanno all’incirca le stesse caratteristiche e ma con benefici differenti, ma il CBD non è psicoattivo. Questa sua particolarità permette di curare numerosi disturbi e malattie senza il rischio di incorrere in spiacevoli effetti collaterali.
Il CBD ha innumerevoli proprietà tra cui antidolorifica, antinfiammatoria, antiemetica, anticonvulsivante, antiossidante, neuroprotettiva, lenitiva, emolliente, è efficace contro l’insonnia, la nausea, il vomito, l’ansia, lo stress, la depressione e pare sia efficace anche nella cura del cancro.
Quando si parla di CBD oil si fa riferimento ad un composto costituito principalmente da due sostanze: un olio vettore MTC e l’estratto puro di CBD naturale. L’olio di CBD, oltre all'olio vettore e al cannabidiolo è molto ricco di fitocannabinoidi e terpeni, che accentuano le proprietà benefiche del prodotto.
Non essendo psicoattivo, l’olio di CBD può essere acquistato in totale sicurezza, anche senza la ricetta del medico. I livelli di THC in esso contenuti sono molto bassi, insufficienti per procurare un effetto psicotropo.
La ricerca scientifica ha addirittura provato che il CBD è in grado di contrastare l’effetto psicoattivo del THC. È infatti utilizzato anche nella cura delle dipendenze da altre sostanze.
A questo punto è necessario fare una precisazione. L’olio di CBD viene distinto in:
Se intendi acquistare olio di CBD è molto importante conoscere queste classificazioni perché si tratta di tre tipologie di olio molto diverse tra loro. Così come sono diversi gli effetti che procurano.
La caratteristica principale dell’olio di THC è che contiene Tetraidrocannabinolo. Questa sostanza, in molti paesi del mondo, è considerata un narcotico e per questo motivo non è possibile utilizzarla.
L’olio di THC è un estratto della cannabis terapeutica o ricreativa e viene scelto per i suoi effetti ricreativi o per affrontare problematiche come l’insonnia o i dolori.
La formulazione preferita da chi ne fa uso è la cannabis liquida, meno dannosa del fumo e più semplice da dosare.
Il CBD, quindi l’olio di CBD o olio di cannabis, al contrario, è un principio attivo differente dal THC e viene scelto per motivi molto diversi rispetto all’olio di THC. Può essere estratto dai fiori della pianta di cannabis sativa, detta anche canapa industriale.
Per produrre l’olio di CBD è necessario aggiungere un olio vettore che può essere un altro tipo di olio vegetale come l’olio di semi di canapa, l’olio di oliva o l’olio di cocco. Questo serve per aumentare la biodisponibilità dell’olio, quindi velocità ed efficacia, e per variarne il sapore.
Sia l’olio broad spectrum che l’olio full spectrum contengono altri cannabinoidi come CBC, CBG, CBN e CBC, flavonoidi e terpeni. In molti ritengono che queste sostanze agiscano insieme creando “l’effetto entourage”, che provoca un risultato potenziato dall’azione sinergica dei vari elementi.
La differenza tra olio di CBD Broad Spectrum e olio di CBD full Spectrum è che quest’ultimo contiene anche una piccola percentuale di THC (inferiore allo 0,2%) ma nonostante questo, risulta talmente bassa da non provocare effetti psicotropi percepibili. Al contrario, l’olio broad spectrum contiene tutti i cannabinoidi meno il THC.
Infine, merita di essere citato anche il CBD isolato. Ha una formulazione pura al 99% e priva di altri cannabinoidi, flavonoidi e terpeni. Questa formula non ha effetti psicotropi, non ha sapore o odori forti, ma risulta meno efficiente rispetto all’olio di CBD full spectrum o a spettro completo poiché non crea “l’effetto entourage”. Come dice il nome stesso, in questo caso il CBD è stato isolato da tutti gli altri cannabinoidi e viene utilizzato in specifici casi in cui è sufficiente la sola presenza del CBD.
La differenza principale, tra olio di THC e olio di CBD, quindi, è nella psicoattività dell’olio. Questo rende il primo destinato ad usi terapeutici ed è illegale in molti paesi a causa degli effetti psicotropi. Mentre l’olio di CBD è legale e ha molti usi benefici.
CBN è la sigla di cannabinolo, un composto somigliante al CBD ma ottenuto dall’ossidazione del THC. Si tratta di una sostanza presente in quantità minori nella cannabis coltivata in modo naturale.
Per cui, mentre il CBD è presente in alte concentrazioni nelle piante di cannabis sativa, è pressoché impossibile che in natura si verifichi una situazione del genere per il CBN.
Essendo un derivato del THC, il cannabinolo può essere ottenuto dalle piante ricche di questa sostanza, con la quale condivide anche alcune proprietà. Innanzitutto, a differenza del CBD, interagisce con i recettori dei cannabinoidi CB1con effetti simili al THC, ossia riduce le convulsioni, è un potente antinfiammatorio e ha proprietà antibiotiche. Non è psicoattivo e non produce l’effetto sballo, proprio come il CBD. Questo è una conseguenza del legame meno forte che si crea con i recettori CB1 del corpo, rispetto a quanto non sia quello indotto THC.
Il CBG è uno dei cannabinoidi minori presenti nelle piante di cannabis; il suo nome esteso è cannabigerolo. Questo composto funziona in maniera simile al CBD, con cui condivide diversi effetti benefici: hanno entrambi proprietà antidolorifiche, riescono a lenire le infiammazioni, agiscono sulle problematiche gastrointestinali e la malattia infiammatoria intestinale, alleviano il dolore cronico.
Il CBG, in particolare, si è mostrato efficace nel trattamento della malattia di Huntington, nel ridurre i tremori legati al morbo di Alzheimer, contro i dolori provocati dalla sclerosi multipla, nelle malattie intestinali. Recentemente è stata dimostrata la sua potente funzione antibatterica.
Esattamente come il CBD, il CBG non provoca un effetto psicoattivo e non è tossico.
Ma allora quali sono le differenze tra olio di CBD e olio di CBG?
Il cannabigerolo è presente in quantità molto più basse nelle piante di cannabis rispetto al CBD, per cui risulta più raro e costoso. Ragionando in percentuali, mentre il CBD è presente in un quantitativo che va dal 10 al 25%, le varietà ad alto contenuto di CBG non supera il 10% del totale. Inoltre, questo cannabinoide non si lega direttamente ai recettori dei cannabinoidi ma stimola la produzione di anandamide, potenziando le sue attività.
Così come il CBN, il cannabicromene (CBC) si ottiene scomponendo l'acido cannabidiolico (CBDA) attraverso la maturazione delle infiorescenze o l’esposizione a fonti di calore
Sebbene non sia presente nella stessa quantità del CBD e del THC, si tratta del terzo cannabinoide di cui le piante di cannabis sono più dotate. E’ presente principalmente nelle piante di cannabis indica, originarie dell’India.
Sia il CBD che il CBC si legano in maniera blanda con i recettori dei cannabinoidi CB1 e CB2 ma, a differenza del THC, non hanno effetti psicotropi.
In genere, il cannabicromene interagisce con altri recettori - il recettore vanilloide 1 (TRPV) e il recettore ankyrin 1 (TRPA1) - ed esplica le sue attività benefiche in maniera differente.
In particolare, il CBC è un efficace antidolorifico, al pari di farmaci tradizionali come i FANS, con i quali però non condivide gli effetti avversi. Inoltre, le sue potenzialità antinfiammatorie sono altissime, soprattutto quando viene utilizzato assieme agli altri cannabinoidi.
A livello terapeutico, presenta molte delle proprietà benefiche del CBD - aiuta nella depressione, migliora le condizioni delle cellule cerebrali, allevia i dolori - tuttavia, ha effetti più specifici sull’acne, sui tumori e sulle infiammazioni.
Prima abbiamo elencato velocemente le proprietà del CBD, ora cerchiamo di analizzarle più a fondo.
Il cannabidiolo interagisce con il sistema endocannabinoide, che approfondiremo a breve, favorendo il rilassamento muscolare e distendendo i nervi.
Il cannabidiolo riesce ad interagire con il sistema endocannabinoide favorendo il rilassamento muscolare e distendendo i nervi.
Non ha effetti collaterali ma possiede numerose virtù.
Ha proprietà antinfiammatorie, è un potente antiossidante e riesce ad allentare gli stati di ansia.
Vista l’interazione con il sistema nervoso centrale, svolge un’azione miorilassante. Questo permette di gestire meglio gli stati di agitazione e le tensioni muscolari.
Risulta efficace per combattere lo stress e affrontare situazioni ansiogene e, in più, migliora l’umore e favorisce la concentrazione per le sue caratteristiche energizzanti a basse concentrazioni.
Grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, aiuta l’organismo ad accelerare il recupero dopo l’attività fisica o i traumi.
Svolge un’azione spasmolitica ed è estremamente valido nel trattamento del mal di testa, dei dolori mestruali, degli spasmi addominali e in caso di infiammazione delle vie respiratorie.
Agisce sul metabolismo ed è molto utile in associazione ad un’alimentazione regolare e controllata.
Stimola lo scioglimento dei grassi nel tessuto adiposo e aiuta a regolarizzare l’appetito.
Inoltre, permette di ridurre il tasso di glicemia, i trigliceridi e il colesterolo nel sangue.
A livello cutaneo, il CBD riesce a interagire con il sistema endocannabinoide esterno per cui è efficace come antiossidante e aiuta a lenire gli stati infiammatori della pelle.
L’olio di CBD è noto anche per le sue proprietà antiemetiche, per cui è indicato per ridurre i sintomi di rigetto.
Per le sue proprietà anticonvulsivanti, trova largo impiego nel trattamento dell’epilessia e della sindrome di Dravet.
Il CBD viene estratto direttamente dalla pianta di cannabis e produce effetti nel corpo umano poiché interagisce con il sistema endocannabinoide. L’organismo produce già delle sostanze simili ai cannabinoidi, chiamate endocannabinoidi. Esattamente come questi ultimi, i cannabinoidi si legano ai recettori CB1 e CB2 del sistema nervoso.
I recettori CB1 sono quelli che regolano il pensiero, l’umore, le emozioni, il dolore, l’appetito e il movimento. Invece, i recettori CB2 riguardano il sistema immunitario e la risposta antinfiammatoria.
Se il corpo umano produce una corretta quantità di endocannabinoidi, possiamo dire che si trova in salute. Tuttavia, può capitare che queste sostanze scarseggino e che il corpo inizi ad ammalarsi. Gli scienziati hanno scoperto che i cannabinoidi possono colmare questa mancanza andando a curare un malessere o una patologia alla radice.
In questo modo il CBD si distingue da tutti gli altri farmaci tradizionali.
Se i farmaci curano solamente i sintomi, il CBD elimina il problema riportando il corpo al suo originario equilibrio. Ecco perché viene utilizzato nella medicina alternativa da oltre cinquemila anni.
Gli oli di cannabis possono essere assunti per via orale o vaporizzati tramite un dispositivo portatile. Quest’ultimo riscalda gli oli in modo che rilascino cannabinoidi e terpeni.
La modalità orale resta comunque la migliore in termini di benefici e tempistiche. Assumendo l’olio per via sublinguale, infatti, il CBD entra direttamente nel circolo sanguigno, senza disperdersi nello stomaco.
Come si assume l’olio di cannabis?
Secondo gli scienziati, prima di tutto, è necessario agitare il flacone e prendere una piccola quantità di olio con il contagocce.
Poi:
Il fumo e il cibo interferiscono con l’azione del CBD, per questo motivo è bene assumere l’olio lontano dai pasti e aspettare un po’ di tempo prima di accendere la sigaretta.
Per valutare quali siano le quantità giuste da prendere, bisogna considerare che gli oli di cannabis contengono una quantità di cannabinoide maggiore rispetto ai fiori.
Il dosaggio varia anche a seconda del tipo di prodotto che si sceglie e della concentrazione di CBD per ogni goccia.
Inoltre, per un dosaggio corretto è necessario valutare fattori come peso, sintomatologia, formulazione e concentrazione del prodotto, il sistema endocannabinoide e la chimica del corpo.
Ogni persona, infatti, reagisce in modo diverso in base alla propria sensibilità e alle caratteristiche del suo organismo. Può accadere che individui simili rispondano in modo differente allo stesso dosaggio o abbiano lo stesso effetto con dosi totalmente diverse.
Secondo uno studio pubblicato su Pubmed, bisognerebbe iniziare da un dosaggio modesto e proseguire nello stesso modo per un paio di settimane.
Un dosaggio elevato di oli contenenti THC può creare stati di ansia, sonnolenza e disagio fisico. Mentre un eccesso di oli ricchi di CBD stimola corpo e mente, aumenta la sensazione di fame e può dare sonnolenza.
Per evitare interazioni ed effetti collaterali, è importante valutare se assumere cannabinoidi quando si è già in terapia con altri farmaci.
L’utilizzo dell’olio di cannabis è soggetto ad alcune limitazioni sia in Europa che negli altri continenti. Il problema è legato alla presenza di THC, sostanza consentita in dosi minime in quasi tutto il mondo.
In particolare, i limiti di THC consentiti per legge sono:
Oltre queste soglie, tutti i prodotti che contengono THC vengono considerati illegali.
A regolamentare la quantità di THC esistono ben tre trattati:
Per non incorrere in sanzioni e non essere considerati fuorilegge, ti sconsigliamo di acquistare l’olio di cannabis a meno che tu non abbia la certezza che in quella zona non sia considerato illegale. O comunque è bene che tu controlli bene la percentuale di presenza di THC contenuta nel prodotto che stai acquistando.
L’olio di cannabis trova molte applicazioni, ma la sua efficacia è dimostrata soprattutto per il relax di corpo e mente e alleviare alcune condizioni dolorose.
Esistono molti studi che evidenziano l’utilità dei cannabinoidi per trattare i dolori dovuti ad infiammazioni e neuropatie. I sintomi su cui agisce con effetti ottimi sono: dolore cronico, cancro, epilessia, convulsioni e ansia.
L’olio di cannabis, quindi, è un potente analgesico. In particolare, l’olio di canapa antidolorifico agisce in maniera più rapida rispetto ad altri tipi di formulazioni e i suoi effetti si sentono velocemente.
Come fa una sostanza cannabinoide ad agire sul nostro corpo? Perché il CBD è famoso come antidolorifico?
Nel corpo umano, il sistema endocannabinoide (ECS) produce neurotrasmettitori (endocannabinoidi) che si legano ai recettori dei cannabinoidi. Questo fa sì che i cannabinoidi e, in particolare, il CBD, interagiscano con i neurotrasmettitori per attivare il sistema immunitario, alleviare il dolore, regolare l’appetito e il sonno.
Il CBD agisce sull’anandamide, molecola che svolge un’azione fondamentale sulla percezione del dolore. Inoltre, ha la capacità di interagire con i recettori che trasmettono il dolore e lo rendono cronico.
L’efficacia dei cannabinoidi per alleviare i dolori è riconosciuta da molti anni, tuttavia di recente è stato scoperto che anche il CBD è un potente antidolorifico.
Da molti studi è emerso che ha effetti ottimi anche nelle terapie per i malati di artrite e sclerosi multipla. Per la sclerosi multipla e la fibromialgia pare sia molto efficace se combinato con il THC. In caso di artrosi ha dato ottimi risultati ed è emersa la sua capacità di proteggere le articolazioni da danni permanenti.
Uno studio su un campione di pazienti che hanno assunto Sativex, uno spray contenente una combinazione di CBD e THC, Ha dimostrato un miglioramento nella percezione del dolore, una riduzione degli spasmi muscolari e una migliore deambulazione.
In particolare, l’azione dei cannabinoidi è apprezzata sia nel trattamento dei dolori cronici di natura neuropatica che per le infiammazioni.
Viene spesso indicato per dare sollievo nelle nevralgie del trigemino.
Trova largo impiego nelle terapie oncologiche poiché riesce ad attenuare gli effetti collaterali dei farmaci chemioterapici, aumentando la tolleranza dei pazienti.
Diverse ricerche hanno anche riconosciuto il ruolo del CBD nella gestione degli stati dolorosi dei pazienti affetti da depressione e ansia.
Collegandosi al sistema serotoninergico permette di gestire la situazione e far diminuire la percezione del dolore.
Un’altra scoperta molto importante sul CBD è che agisce sui recettori del cervelloregolando i livelli di serotonina, il neurotrasmettitore coinvolto nella gestione dei comportamenti sociali e dell’umore.
Quindi, l’uso di CBD è consigliato per aiutare a controllare l’ansia e la depressione in modo naturale e senza effetti collaterali.
Chi utilizza farmaci per la gestione di questi stati, difatti, deve convivere con ricadute pesanti sulla propria quotidianità come mal di testa, insonnia, mancanza di sonno e stati di agitazione. Per cui c’è un interesse crescente tra chi soffre di questi disturbi verso i trattamenti naturali.
Da diversi studi è emerso che il CBD è una sostanza in grado di aiutare le persone a controllare l’ansia sociale, riducendo il loro disagio nel public speaking.
Molteplici ricerche e revisioni, tra cui uno studio dell’Università di Washington, hanno valutato l’impatto della cannabis in pazienti ansiosi e in condizioni di stress.Analizzando circa 12 mila risposte, i ricercatori hanno notato che ben oltre la metà degli intervistati dichiarava di trarre beneficio dalla cannabis e di notare una riduzione dell’ansia.
Bisogna sottolineare che i risultati migliori per affrontare gli stati depressivi e l’ansia venivano dati da prodotti contenenti una percentuale maggiore di CBD e una minore di THC.
Un’altra applicazione interessante è stata quella tra gli ex militari affetti da disturbo post-traumatico da stress. Si è visto che il CBD è in grado di alleviare il disturbo e contenere il disagio dei reduci.
È stato effettuato anche uno studio nel trattamento del disturbo da stress post-traumatico persino nei bambini. Il cannabidiolo si è rivelato particolarmente efficace nella riduzione dell’ansia e nel trattamento dell’insonnia, due condizioni correlate al disturbo.
La ricerca ha anche individuato il cannabidiolo come una potenziale nuova alternativa per il trattamento della depressione. In quest’ultimo campo servirebbero degli studi supplementari.
Essendo un potente antidolorifico, il CBD agisce con efficacia anche sui dolori provocati da numerosi tipi di tumore.Inoltre, aiuta a ridurre gli effetti collaterali legati alle terapie contro il cancro, come dolore, vomito e nausea.
Alcuni studi hanno anche ipotizzato che il CBD abbia effetti antitumorali. Questo perché è stato osservato, in provetta e sugli animali, che la sostanza provoca la morte delle cellule cancerose del seno.
Oltre al seno, dagli studi sugli animali, si è visto che il CBD è un efficace coadiuvante nella prevenzione del cancro ai polmoni, al colon, al cervello e alla prostata.
Per ora, le ricerche sono ancora da approfondire, ma la direzione che stanno prendendo costituisce una svolta a livello medico e scientifico.
Per quanto riguarda la lotta al cancro, il CBD supporta i medicinali chemioterapici, sensibilizzando le cellule all’azione dei farmaci. In più, si oppone alla comunicazione intercellulare, impedendo la diffusione delle cellule tumorali.
Quindi, non solo migliora l’efficacia dei farmaci ma impedisce al tumore di diffondersi.
Grazie all’azione dei cannabinoidi sui mitocondri, inoltre, il CBD uccide le particelle cancerose nella leucemia linfoblastica acuta. Questo perché impedisce loro di utilizzare le scorte di calcio a proprio favore.
Secondo uno studio recente, anche in caso di metastasi, il CBD riesce a stimolare gli inibitori delle cellule tumorali, impedendo al cancro di progredire e diffondersi.
Il risultato ha destato l’entusiasmo dei ricercatori, che hanno indicato il CBD come una terapia naturale efficace per il trattamento dei tumori e non dannosa per l’organismo.
In ogni caso, numerosi studi in cui è stato impiegato il Sativex hanno dimostrato la sua efficacia nella riduzione del dolore provato dai malati di cancro. Ti ricordiamo che il CBD è efficace anche nel trattamento del dolore cronico.
Il CBD aiuta il corpo a gestire la produzione di sebo. Poiché tra le cause che scatenano l’acne, ritroviamo proprio la sovrapproduzione di sebo, la sua azione può influire in maniera importante sulla gestione delle problematiche di questo tipo.
Il CBD si comporta come un inibitore delle ghiandole sebacee, riducendo la produzione di sebo e, di conseguenza, la formazione di brufoli, punti neri e cisti.
Inoltre, le proprietà lenitive e antinfiammatorie agiscono positivamente per ridurre l’infiammazione causata dall’acne.
L’azione del CBD è benefica anche in presenza di psoriasi, facendo regredire i sintomi di questa problematica.
L’effetto lenitivo del CBD è evidente nei trattamenti degli stati infiammatori della pelle, favorendo e accelerando la guarigione dei tessuti.
Per questo motivo trova ampio spazio nella cosmesi, sotto forma di creme, unguenti, anti-age, creme per le mani e prodotti per il corpo. Molti studi hanno dimostrato l’efficacia del CBD per uso topico, quindi applicato direttamente sulla zona interessata, indicato anche per il trattamento dell’eczema.
Vengono creati prodotti non soltanto per mantenere la propria pelle in salute, ma anche per la cura di vere e proprie patologie. Inoltre, le creme a base di CBD possono essere utilizzate anche prima del trucco per idratare la pelle.
Oltre alle sue proprietà antibatteriche, fondamentali contro l’acne, il CBD è un antiossidante e contrasta l’invecchiamento cutaneo.
La formulazione in crema, quindi, migliora l’aspetto del viso e del collo, contrasta le rughe e riduce i segni dell’età o le imperfezioni che emergono con il trascorrere del tempo.
Come se non fosse sufficiente, combatte anche i radicali liberi e cura i danni provocati dalla loro azione, rendendo la pelle liscia e distesa.
Un uso regolare dell’olio di CBD in ambito dermatologico permette di affrontare e risolvere le problematiche legate ad impurità e sovrapproduzione di sebo, senza effetti avversi.
Il CBD ha un ruolo importante nel controllo dei disturbi neurologici come sclerosi multipla, epilessia e morbo di Parkinson.
Il consumo di CBD previene anche l’insorgere e il peggioramento di malattie degenerative, diminuendo i livelli di mortalità delle cellule cerebrali.
In particolare, si è dimostrato in grado di bloccare la formazione delle placche legate al morbo di Alzheimer.
Diversi studi poi hanno dimostrato che l’olio di cannabis riduce i sintomi nei malati di sclerosi multipla, fino al 75%.
Inoltre è un ottimo coadiuvante nella gestione dell’epilessia: nei pazienti che ne hanno fatto uso, ha portato una riduzione del 36% delle crisi epilettiche.
Il CBD si presenta come un’alternativa meno invasiva nei pazienti farmacoresistenti. Secondo diversi studi, portati avanti in particolare su una popolazione giovane, il prodotto può essere considerato una sorta di farmaco nel trattamento delle forme gravi di epilessia infantile.
Queste ricerche stanno andando avanti con lo scopo di migliorare la qualità di vita dei pazienti e delle loro famiglie.
Tuttavia, già da uno studio condotto in Israele nel 2016, è emerso che il CBD ha un effetto eccezionale nel controllo delle crisi epilettiche.
L’esempio eclatante fu una bambina, Charlotte 3 anni, che prima del trattamento aveva circa 600 crisi epilettiche quotidiane. Dopo il trattamento con il CBD le crisi diminuirono in maniera netta, migliorando la vita della piccola.
Oltre a questi effetti benefici, il CBD è efficace anche per gestire i disturbi mentali,grazie alle sue proprietà antipsicotiche. Quindi la sua azione è utile nei soggetti psichiatrici e con problemi di dipendenze.
Grazie ai suoi effetti antipsicotici, il CBD agisce anche sulla schizofrenia, riducendone i sintomi al pari dei farmaci veri e propri.
Il CBD ha diverse proprietà antiossidanti e antistress, per cui la sua assunzione è consigliata a chi soffre di pressione sanguigna alta.
A livello di sistema cardiocircolatorio, aiuta a prevenire infarti, ictus e sindrome metabolica. La molecola, infatti, riesce ad abbassare la concentrazione di glucosio nel sangue, proteggendo il sistema cardiocircolatorio.
Inoltre, ha un effetto benefico sui fattori di rischio, riducendo la pressione sistolica e la quantità di sangue che viene pulsata. Facendo rilassare i muscoli e le pareti arteriose, estende la sua azione al cuore che viene protetto da eventuali infiammazioni.
Anche in caso di pazienti colpiti da ictus o infarti, il CBD si è dimostrato estremamente utile. Il prodotto, infatti, incentiva il recupero e favorisce il ripristino delle funzionalità cardiache.
In caso di ictus accelera la guarigione e permette un recupero veloce al sistema cardiocircolatorio.
È ottimo per prevenire e ridurre il diabete di tipo 2. I trattamenti con il CBD, infatti agiscono sulle infiammazioni e riducono i livelli di diabete fino al 56%.
Da uno studio effettuato in laboratorio su delle cavie affette da diabete, si è notata unariduzione dell’incidenza del diabete nei topi trattati con cannabidiolo. I topi non trattati hanno fatto riscontrare un'incidenza dell’86% mentre quelli sottoposti a trattamento con il CBD avevano una percentuale del 30%.
Ovviamente non si può fare affidamento solo sul CBD, per prevenire le malattie cardiovascolari è necessario condurre uno stile di vita regolare, mangiare in modo sano, evitare il fumo e fare attenzione a non abusare di alcolici.
Inoltre, il CBD aiuta a livello cardiovascolare anche gli sportivi sia durante che dopo l’allenamento, durante il recupero. Questa fase è molto importante per avere delle performance sempre al top.
Il CBD si è rivelato particolarmente efficace anche nel trattamento delle convulsioni. Queste possono verificarsi in modo più o meno grave, con frequenza variabile, in malattie come l’epilessia. L’abbiamo già accennato in precedenza, ora vediamo di scavare più a fondo.
L’epilessia è un disturbo neurologico che provoca delle convulsioni ricorrenti, a volte anche molto forti. Ad oggi non esiste ancora una cura in grado di eliminare l’epilessia, ma esistono farmaci e rimedi che aiutano chi ne soffre a gestirla.
Gli scienziati non sanno ancora spiegare nel dettaglio come il CBD aiuti a ridurre le convulsioni, fatto sta che pare derivi proprio dalla sua interazione con il sistema endocannabinoide. Sono stati effettuati studi sugli animali e gli scienziati hanno notato che la riduzione dell’eccitabilità dei neuroni ha portato a una riduzione delle convulsioni.
Oltre ai più comuni casi di epilessia, la scienza ha testato l’efficacia del CBD anche per sindromi più complesse come la Lennox-Gastaut e la sindrome di Dravet.
Secondo quanto attestato dalla Johns Hopkins Medicine, pare inoltre che i prodotti a base di CBD possano aiutare le persone con epilessia a tollerare meglio i farmaci epilettici. Ciò significa che non solo possiede di per sé delle caratteristiche tali da riuscire a calmare le convulsioni e ridurre la gravità degli attacchi, ma sembra sposarsi bene anche con i farmaci tradizionali prescritti per il trattamento della malattia.
In questo caso non è solamente necessario curare le convulsioni, ma intervenire anche sull’ansia e la depressione che colpiscono i malati di epilessia. A questo è correlata anche una migliore qualità del sonno, sia negli adulti che nei ragazzi. Perché ricordiamo che questa malattia può colpire a tutte le età.
Data la natura controversa della cannabis sembra incredibile che proprio questa possa essere il rimedio per il trattamento di altre dipendenze, tra cui quella da oppiacei.
Ciò che crea una dipendenza nell’uso di oppioidi è il desiderio. Questo significa che nella dipendenza concorrono diversi fattori psicologici, sociali e ovviamente anche ambientali. La dipendenza viene interrotta nel momento in cui si riesce a intervenire sul desiderio.
Questo desiderio, molto spesso, è causato da una situazione di forte stress e ansia alla base. Può essere innescata da un malessere del soggetto verso la società o l’ambiente che lo circonda.
Sono stati effettuati studi sia sugli animali che sull’uomo e pare proprio che non solo il CBD dia degli effetti sul breve periodo, ma anche sulla lunga distanza. Come se avvenisse un cambiamento all’interno del cervello.
Nonostante la ricerca sia ancora agli albori, pare proprio che il CBD intervenga sui segnali inviati dalle cellule nervose interagendo con i neurotrasmettitori.
Inoltre, un altro scoglio che devono superare coloro che soffrono di una qualche dipendenza sono i sintomi da astinenza.
Il CBD si è dimostrato tanto efficace proprio perché aiuta i pazienti a gestire meglio questi sintomi, come la frequenza cardiaca alta, l’ansia, l’insonnia e il dolore.
Gli studi sono stati effettuati anche su soggetti dipendenti da eroina. Il campione che è stato trattato con il CBD ha dimostrato molta meno ansia rispetto al campione trattato con il placebo. Si è inoltre notata una riduzione nei sintomi da astinenza.
Ciò significa che il CBD è in grado di trattare non solamente gli effetti psicoattivi del THC, ma anche altre dipendenze come quella da fumo o da droghe più pesanti.
Il diabete è una malattia dovuta all’aumento dei livelli di glucosio, quindi di zucchero, nel sangue. Questo è causato a un funzionamento irregolare dell’insulina, l’ormone che solitamente regola la glicemia nel sangue.
I ricercatori hanno effettuato dei test sulle cellule umane e hanno scoperto che il CBD pare essere efficace nella regolazione del glucosio. In poche parole, fa quello che dovrebbe fare l’insulina se funzionasse regolarmente.
Ciò significa che il CBD può essere un valido alleato per i pazienti che soffrono di diabete.
Sono stati effettuati degli studi nei quali il CBD ha ridotto i livelli di resistina, un ormone che blocca l’insulina, e ha aumentato i livelli dell’ormone che invece assicura il giusto rilascio dell’insulina. Quindi, da una parte ha creato una barriera verso l’ormone che ostacola l’insulina e dall’altra favorisce quello che ne garantisce il rilascio.
Oltre al controllo della glicemia, il CBD aiuta anche ad alleviare il dolore e a ridurre l’infiammazione ai nervi che solitamente sono correlati al diabete. Come abbiamo già visto, il cannabidiolo interviene sulle terminazioni nervose, riducendo sia il dolore che l’infiammazione.
Dai diversi studi che sono stati effettuati, è emerso che abbassa i livelli di colesterolo, quindi quello che viene definito “grasso cattivo”, e promuove invece il “grasso buono”, ossia grasso dimagrante.
Inoltre, pare anche che il CBD aiuti non soltanto nella cura della malattia quando è in corso, ma che sia efficace anche nella prevenzione.
Nei pazienti che soffrono di diabete di tipo 2, il CBD migliora anche la salute del pancreas. Lo protegge infatti dalla distruzione causata da cellule immunitarie iperattive. In questo modo, lo aiuta anche nella produzione di insulina in autonomia.
Considerata una dei disturbi del sonno più comuni, l’insonnia è la difficoltà di prendere sonno, di dormire per almeno 6-7 ore di fila o di svegliarsi eccessivamente presto e non riuscire a riaddormentarsi. Si tratta di una problematica che può presentarsi sporadicamente, per cui si parla di insonnia acuta, o durare anche diversi mesi (insonnia cronica).
I sintomi comuni dell’insonnia sono la stanchezza, l’ansia e la depressione, i continui risvegli e gli stati di veglia notturna. In genere, la difficoltà di addormentarsi e di gestire il sonno non si presenta senza motivo, ma è collegata strettamente allo stress, alla fatica, all’ansia, ad uno stile di vita frenetico e senza ritmi fissi o a una cattiva alimentazione. Alcune persone sperimentano l’insonnia a causa dei farmaci, dell’abuso di sostanze energizzanti (caffeina, alcool, nicotina) o di patologie di diverso tipo.
Sebbene non esistano ricerche specifiche e definitive sul legame tra CBD e sonno, i ricercatori hanno osservato che quando l’insonnia è collegata a fattori esterni, l’olio di CBD rappresenta un aiuto di grande valore. Questo avviene in particolare nell’insonnia collegata all’ansia e per l’insonnia nei malati di Parkinson.
Attualmente non sono stati ancora rintracciati i meccanismi secondo i quali il CBD agisca sulle problematiche legate al sonno, ma sembra che la sua efficacia sia dovuta alla capacità di agire contro le cause dell'insonnia.
In particolare, l’azione dei cannabinoidi è apprezzata sia nel trattamento dei dolori cronici di natura neuropatica che per le infiammazioni.
Il cannabidiolo viene spesso indicato per dare sollievo nelle nevralgie del trigemino, mentre una revisione del 2021 è andata ad analizzare tutta la letteratura scientifica sulla validità della cannabis terapeutica nella gestione dell'emicrania, rintracciando dati incoraggianti.
Molte delle ricerche consultate nella revisione mostrano che la cannabis terapeuticapermette di ridurre il consumo di farmaci per il trattamento del dolore, e agisce anche sulla dipendenza da medicinali. Nelle ricerche analizzate, i pazienti si sono sottoposti a trattamenti con la cannabis per i dolori cronici e i disturbi mentali.
Uno studio clinico, ad esempio, ha coinvolto 68 consumatori abituali di marijuana legale, valutando il trattamento con fitocannabinoidi sulla frequenza dell'emicrania. I risultati hanno evidenziato una riduzione dei sintomi correlati all’emicrania, un miglioramento nella qualità di vita e del sonno dei pazienti e la riduzione nell’uso di analgesici.
La colite ulcerosa e il morbo di Crohn sono patologie invalidanti che provocano diarrea, sanguinamento dall'intestino e forti dolori nell'area addominale.
Il morbo di Crohn è un’infiammazione che coinvolge moltissime persone in tutto il mondo; solo negli Stati Uniti, i pazienti affetti da questa patologia sono circa 1,6 milioni. La malattia può manifestarsi e interessare tutto l’intestino, sviluppandosi in qualsiasi tratto che va dalla bocca all’ano.
Oltre ai sintomi relativi alla colite ulcerosa, i pazienti affetti dal Morbo di Crohn si sentono particolarmente stanchi, sono inappetenti, tendono a dimagrire facilmente e hanno spesso febbre e bisogno di andare in bagno.
Gli studi condotti su entrambe le patologie hanno portato a sostenere che il CBD può alleviare i sintomi intestinali e lenire l’infiammazione dovuta alle malattie autoimmuni dell'intestino.
Uno studio del 2018 sul cannabidiolo nel trattamento della colite ulcerosa ha suggerito che la sostanza possa migliorare la qualità di vita dei pazienti. Recenti ricerchecondotte in Israele dalla dottoressa Naftali hanno evidenziato come il CBD possa avere un impatto decisamente positivo sui sintomi del morbo di Crohn senza però agire direttamente sull’infiammazione intestinale. Dunque, secondo i ricercatori israeliani, la cannabis ridurrebbe i sintomi della malattiagià dopo otto settimane di trattamento, senza intervenire nel processo infiammatorio in corso.
Da molti studi è emerso che il CBD ha effetti ottimi anche nelle terapie per i malati di artrite e sclerosi multipla. Per la sclerosi multipla e la fibromialgia pare sia molto efficace se combinato con il THC. In caso di artrosi ha dato interessanti risultati ed è emersa la sua capacità di proteggere le articolazioni da danni permanenti.
L’artrite è una patologia in cui vanno a deteriorarsi i tessuti interni e quelli che avvolgono le articolazioni, provocando dolore, difficoltà nel movimento e rigidità articolare. Purtroppo, si tratta di una patologia che non ha cure, ma va trattata per migliorare la funzione articolare dei pazienti e la loro qualità di vita.
Da una ricerca pubblicata tra il 2005 e il 2006 sull’efficacia, la tollerabilità e la sicurezza di Sativex nel trattamento del dolore causato dall'artrite reumatoide sono stati riscontrati diversi miglioramenti nei pazienti. Sativex, un farmaco a base di cannabinoidi approvato in Canada e nel Regno Unito, è stato somministrato a 58 pazienti cinque settimane, durante le quali sono stati valutati i suoi effetti. Le conclusioni sono state che il CBD riduce i dolori, ha un effetto analgesico e riesce a tenere a bada l’attività della malattia.
La maggior parte delle ricerche esistenti sul CBD e nausea è stata condotta su malati di cancro, valutando l’impatto del cannabidiolo sugli effetti avversi dei farmaci chemioterapici.
Da una ricerca di laboratorio condotta su cavie sembra che l’efficacia del CBD sia dovuta alla sua interazione con i recettori della serotonina, responsabili dell’umore e del benessere.
Dagli studi condotti sull’utilizzo di Sativex - l’unico farmaco a base di cannabis approvato in Italia per il trattamento della spasticità muscolare causata da sclerosi multipla - su persone malate di cancro, si è visto che il medicinale può costituire un’alternativa valida agli antiemetici tradizionali.
I cannabinoidi, infatti, oltre a ridurre la sensazione di nausea e vomito, riescono anche a stimolare l’appetito e a favorire la perdita di peso.
In genere, sembra che nel trattamento della nausea sia più adatto l’olio di CBD a spettro completo.
Il CBD ha un ruolo importante nel controllo dei disturbi neurologici come sclerosi multipla, epilessia e morbo di Parkinson.
Nonostante non esistano ricerche definitive sul ruolo del CBD nel morbo di Parkinson, ci sono una serie di ricerche che fanno ben sperare. Il morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa cronica che provoca tremori diffusi, bradicinesia, rigidità, insonnia, deficit cognitivi e difficoltà nel controllare i movimenti, in particolare nella fase iniziale e finale.
La malattia non ha ancora trovato una cura ma la speranza dei pazienti è di trovare un rimedio che possa aiutarli a fermare l’evoluzione dei sintomi e a gestire meglio la patologia.
Uno studio del 2020 ha dimostrato che il CBD riesce a dare sollievo ai malati, anche se è necessario approfondire la ricerca sull'innalzamento dei livelli enzimatici, alterati dalle forti dosi di cannabinoidi.
Da un’altra ricerca è emerso che i fitocannabinoidi possono aiutare nel trattamento dei sintomi non motori del Parkinson.
Numerosi studi hanno esaminato l'effetto del CBD sulla malattia di Alzheimer. In particolare, il CBD si è dimostrato in grado di bloccare la formazione delle placche legate al morbo di Alzheimer.
Nel 2014, uno studio sui roditori ha mostrato che il CBD potrebbe aiutare le persone a mantenere la capacità di riconoscere i volti familiari. Le persone con Alzheimer possono perdere questa capacità.
Una revisione del 2019 ha rilevato che il CBD potrebbe aiutare a rallentare l'insorgenza e il progresso della malattia di Alzheimer. Sono in corso ulteriori ricerche per comprendere meglio il dosaggio. Alcuni scienziati ritengono che un trattamento che coinvolge sia THC che CHD potrebbe essere più efficace.
L’epilessia è un disturbo neurologico che provoca delle convulsioni ricorrenti, a volte anche molto forti. Ad oggi non esiste ancora una cura in grado di eliminare l’epilessia, ma esistono farmaci e rimedi che aiutano chi ne soffre a gestirla.
Inoltre è un ottimo coadiuvante nella gestione dell’epilessia: nei pazienti che ne hanno fatto uso, ha portato una riduzione del 36% delle crisi epilettiche.
Oltre ai più comuni casi di epilessia, la scienza ha testato l’efficacia del CBD anche per sindromi più complesse come la Lennox-Gastaut e la sindrome di Dravet.
Secondo quanto attestato dalla Johns Hopkins Medicine, pare inoltre che i prodotti a base di CBD possano aiutare le persone con epilessia a tollerare meglio i farmaci epilettici. Ciò significa che non solo possiede di per sé delle caratteristiche tali da riuscire a calmare le convulsioni e ridurre la gravità degli attacchi, ma sembra sposarsi bene anche con i farmaci tradizionali prescritti per il trattamento della malattia.
In questo caso non è solamente necessario curare le convulsioni, ma intervenire anche sull’ansia e la depressione che colpiscono i malati di epilessia. Al CBD è correlata anche una migliore qualità del sonno, sia negli adulti che nei ragazzi. (Perché ricordiamo che questa malattia può colpire a tutte le età).
Il CBD si presenta come un’alternativa meno invasiva nei pazienti farmacoresistenti. Secondo diversi studi, portati avanti in particolare su una popolazione giovane, il prodotto può essere considerato una sorta di farmaco nel trattamento delle forme gravi di epilessia infantile.
Queste ricerche stanno andando avanti con lo scopo di migliorare la qualità di vita dei pazienti e delle loro famiglie.
Tuttavia, già da uno studio condotto in Israele nel 2016, è emerso che il CBD ha un effetto eccezionale nel controllo delle crisi epilettiche.
L’esempio eclatante fu una bambina, Charlotte 3 anni, che prima del trattamento aveva circa 600 crisi epilettiche quotidiane. Dopo il trattamento con il CBD le crisi diminuirono in maniera netta, migliorando la vita della piccola.
Da molti studi è emerso che l’olio di CBD ha effetti ottimi anche nelle terapie per i malati di artrite e sclerosi multipla. Per la sclerosi multipla e la fibromialgia pare sia molto efficace se combinato con il THC. In caso di artrosi ha dato ottimi risultati ed è emersa la sua capacità di proteggere le articolazioni da danni permanenti.
Diversi studi poi hanno dimostrato che l’olio di cannabis riduce i sintomi nei malati di sclerosi multipla fino al 75%. Questo è riconducibile alle sue proprietà antispastiche, che migliorano il controllo dei movimenti e riducono le manifestazioni di movimenti involontari.
I cannabinoidi sono potenti broncodilatatori che agiscono efficacemente contro l’asma e il broncospasmo. La sua azione è praticamente immediata ed è proporzionale al dosaggio di CBD.
L’asma è una malattia di tipo infiammatorio che provoca difficoltà nella respirazione e tosse acuta. I sintomi dell’asma sono particolarmente difficili da gestire per i pazienti, che hanno bisogno di aiutarsi con sostanze in grado di dilatare i bronchi e ripristinare la corretta respirazione.
Dagli studi scientifici è emerso che l'inalazione di olio di CBD favorisce un recupero immediato e migliora le condizioni dei pazienti in caso di asma collegato all’attività sportiva.
Il CDB si è dimostrato un potente sostegno per i pazienti affetti da disturbo da stress post-traumatico (PTSD), in particolare nella riduzione dell’ansia e nella gestione degli incubi. Le persone affette da questo disturbo, spesso, non riescono a dormire, soffrono di ansia, hanno incubi ricorrenti, subiscono sbalzi d’umore e rivivono l’esperienza negativa da cui è scaturito il disturbo.
Nelle ricerche effettuate su soldati affetti da PTSD, il CBD ha portato un miglioramento della qualità del sonno e una notevole riduzione degli incubi.
In uno studio del 2018 effettuato su pazienti psichiatrici, inoltre, il CBD ha mostrato una diminuzione dei sintomi, in particolare quelli di tipo ansioso. Alcuni studiosi suggeriscono di utilizzare THC e CBD in tandem, in modo che si attivi l'effetto entourage", questo può accadere optando per un olio di CBD full spectrum, in modo che il CBD mitighi gli effetti psicotropi del THC.
La SLA (sclerosi laterale amiotrofica) è una malattia neurodegenerativa che provoca la totale perdita di collegamento tra il sistema nervoso e i muscoli. Agisce sul midollo spinale e sulle cellule nervose del cervello portando alla paralisi della muscolatura, a partire dai muscoli volontari, fino a bloccare anche i muscoli legati alla respirazione.
Attualmente non esiste una cura per bloccare la SLA, ma è possibile trattare i sintomi in modo che i pazienti abbiano un decorso meno doloroso.
Il trattamento a base di cannabinoidi riesce a migliorare le condizioni dei pazienti con diversi gradi di spasticità (lieve, moderata o grave), alleviando i dolori e migliorando la rigidità muscolare. Il dosaggio del CBD dipende dalle esigenze del paziente e dalla gravità della sintomatologia.
La sindrome di Tourette si manifesta con tic di tipo motorio o vocale, che possono presentarsi con lentezza o in modo rapido. I pazienti affetti da questa sindrome si ritrovano a non poter gestire movimenti involontari delle braccia, delle mani e delle spalle, a fare smorfie, e ad avere l'inclinazione a toccare o odorare chi hanno accanto.
In alcuni casi, chi ha la sindrome di Tourette mostra anche ADHD, ossia il disturbo dell’Attenzione e Iperattività.
L’azione miorilassante e antipsicotica dell’olio CBD può distendere la muscolatura, i nervi, e attenuare la comparsa dei tic motori.
Il CBD è una sostanza che interagisce efficacemente con i recettori del sistema endocannabinoide. Quando entra in contatto con il recettore CB1 - che ha effetti sull’appetito - riesce a modulare la sensazione di fame, stimolando il desiderio di mangiare nelle persone inappetenti.
In particolare, la sua azione è stata riscontrata nei pazienti affetti da HIV, AIDS e tumori, con un’anoressia secondaria dovuta alla patologia.
Dalle ricerche è emerso che l’uso di CBD migliora le condizioni dei malati, provocando un aumento dell’appetito e un aumento di peso, anche nei pazienti soggetti a perdita di peso.
Patologia cronica che interessa principalmente il sesso femminile, la fibromialgia si presenta con forti dolori, rigidità muscolare, stanchezza, umore variabile, difficoltà a prendere sonno e vuoti di memoria. I suoi sintomi possono creare enormi disagi ai pazienti, che non possono contare su cure adeguate per risolvere i problemi fisici e psicologici legati alla patologia.
Un interessante studio a riguardo risale al 2018, quando sono stati analizzati gli effetti analgesici della cannabis di grado farmaceutico nei pazienti con dolore cronico con fibromialgia. Lo studio ha evidenziato che i pazienti trattati con composti a base di CBD e THC hanno percepito una riduzione notevole del dolore. Tra le 17 donne affette da fibromialgia trattate nell’esperimento (di cui 8 con la cannabis e 9 con il placebo) si hanno avuto notevoli miglioramenti, visibili dai questionari incentrati su aspetti come dolore, stanchezza e attività.
Per analizzare gli effetti della cannabis sulla fibromialgia, è possibile fare riferimento anche ad altri studi sul dolore cronico e acuto.
Tra le scoperte più recenti relative al sistema cannabinoide, ci sono evidenze sulla presenza dei recettori dei cannabinoidi anche all’interno del sistema muscolo-scheletrico. Gli studi su sistema scheletrico e sistema endocannabinoide possono rivoluzionare il trattamento dei pazienti affetti da disturbi di dolore cronico connessi alle ossa, alle articolazioni e ai muscoli.
I ricercatori suggeriscono che l’attività dei recettori CB1 e CB2 possa regolare il mantenimento della massa ossea e aumentare il riassorbimento delle ossa, con conseguenze positive nel trattamento dell’osteoporosi.
Uno studio sugli effetti del CBD nella guarigione delle fratture è stato pubblicato nel 2015, dove è stata valutata l’efficacia del CBD sulle capacità di guarigione nelle fratture del femore nei ratti. Il miglioramento dei ratti trattati con CBD è risultato notevole rispetto al gruppo di controllo.
Presente in quasi ogni parte del nostro organismo, il sistema endocannabinoide è stato rintracciato anche nelle aree genitali maschili e femminili, sia negli organi sessuali che nei tessuti. La forte presenza di recettori dei cannabinoidi anche nelle aree sessuali, permette all’olio di CBD di stimolare la libido e aumentare il piacere durante il sesso.
In particolare, l’olio di CBD può favorire l’erezione, migliorare la lubrificazione dei genitali femminili, attenuare l’ansia da prestazione e alleviare i dolori dovuti all'endometriosi. Ossia va ad attenuare molte delle problematiche più frequenti che interessano la sfera sessuale delle persone.
Le sue numerose proprietà benefiche (dona energia, rilassa la mente e la muscolatura, sfiamma e allevia i dolori) tendono a migliorare la qualità delle attività erotiche.
Il CBD è una sostanza dagli innumerevoli effetti benefici anche per il cuoio capelluto. Grazie alle sue proprietà nutrienti e di seboregolazione, rinvigorisce i capelli e stimola l’attività dei bulbi piliferi. L’olio di CBD, applicato sulla capigliatura, rende i capelli lisci e setosi, e in più ripara la capigliatura danneggiata da doppie punte e disidratazione.
Ad uso topico, va a regolare l'eccessiva produzione di sebo, migliorando l’aspetto di chi ha i capelli grassi o forfora.
Agendo su ansia e stress, inoltre, l’olio di CBD può contrastare l’alopecia dovuta alle condizioni psichiche.
Durante gli studi effettuati dagli scienziati sono emersi alcuni effetti collaterali, ma tutti leggeri e in nessun caso preoccupanti.
Tra i principali troviamo:
Il CBD generalmente è ben tollerato ed è sicuro, raramente provoca reazioni avverse. Può dare complicanze nel momento in cui interagisce con altri farmaci. Per questo motivo, prima di utilizzare il CBD per la cura di una malattia, è sempre meglio consultare il proprio medico di fiducia o uno specialista.
Questo vale, ovviamente, quando si acquista CBD di alta qualità. Nel mercato è infatti possibile imbattersi in prodotti scadenti e di dubbia provenienza, i cui effetti potrebbero essere anche spiacevoli.
Il tuo animale domestico soffre di qualche disturbo o malattia? Gli studi hanno dimostrato l’efficacia del CBD anche nel trattamento degli animali, in particolare di cani, gatti e cavalli.
Esattamente come accade nell’uomo, anche negli animali il cannabidiolo interagisce con il sistema endocannabinoide e aiuta a curare tutta una serie di disturbi.
Oltre a ridurre dolore e infiammazioni di cui potrebbe soffrire l’animale, è efficace anche contro l’ansia e lo stress, le convulsioni, l’artrite e il cancro.
La scelta del miglior olio di CBD per il cane o per il gatto è poi puramente personale.
Se l’animale non è schizzinoso, puoi optare per un olio di CBD full spectrum. Questo, contenendo anche altre sostanze vegetali oltre al CBD, ha ovviamente un sapore particolare e deve piacere all’animale.
Se, invece, pensi che possa non gradirlo puoi scegliere direttamente un isolato. Nella formula isolata, l’olio non ha alcun sapore ed è quindi più semplice da somministrare.
È importante sapere che, dato la bassissima percentuale di THC, il CBD oil non fa sballare l’animale.
Nel caso in cui stia già assumendo altri farmaci per il trattamento di una patologia, è consigliabile chiedere il parere del veterinario che l’ha in cura.
Sono stati effettuati studi sulla farmacocinetica di una singola dose, ma non esistono prove certe sul corretto dosaggio. Anche perché l’assimilazione varia da animale ad animale.
Gli oli di CBD in vendita nel nostro shop hanno una formulazione a spettro completo.
Cosa significa?
In pratica, ogni prodotto raccoglie cannabinoidi e terpeni che, agendo in maniera simultanea, accentuano il loro effetto, il cosiddetto effetto entourage.
Ma oltre a questa azione sinergica, ogni terpene contribuisce in modo significativo agli effetti benefici dell’olio.
La scelta è quindi tra olio di CBD Broad Spectrum o THC Free e olio di CBD Full Spectrum.
I nostri oli sono estratti da piante di altissima qualità, coltivate in ambienti controllati e certificati e hanno un contenuto di CBD ottimale.
Vengono prodotti con CBD purissimo e miscelati con oli naturali, come l’olio di cocco.
Si tratta di un prodotto legale e senza controindicazioni.
Non contengono elementi di origine animale e sono adatti ai vegani.
Esistono moltissime varietà di prodotti a base di olio di CBD e cannabis. Il CBD oil è stato studiato dagli scienziati proprio per la sua capacità di alleviare tantissime condizioni, sia comuni che rare.
Può aiutare contro il dolore, le infiammazioni, l’ansia, lo stress, la depressione, le convulsioni, la dipendenza da oppiacei e persino contro il cancro.
Il CBD è una sostanza solitamente ben tollerata e sicura per la salute. Tuttavia, non è facile gestire gli acquisti e capire quale sia la formulazione più adatta. Anche perché, il CBD lavora in modo diverso da persona a persona.
Noi di Narnia Cannabis Crew abbiamo scelto di offrire ai nostri clienti solo oli della massima purezza, senza additivi e conservanti artificiali. Inoltre, accompagniamo i nostri clienti nell’acquisto, in modo che possano capire quale sia il prodotto più adatto a loro. Il nostro staff ti aiuterà a scegliere il prodotto più adatto in base alla tua esigenza.
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Che cos'è il CBD? L'olio di CBD è un olio che viene prodotto dal cannabidiolo, chiamato appunto CBD, che è un fitocannabinoide estratto dalla pianta di canapa, che viene usato come alternativa naturale per il trattamento di varie patologie. Rispetto al THC, il CBD non ha nessun effetto collaterale e non crea assuefazione. Come si conserva l'olio di CBD? L'olio di CBD può essere conservato in luoghi asciutti e lontano da fonti di calore. Puoi anche conservare l'olio di CBD in frigorifero ma ti consigliamo di agitarlo bene prima dell'uso. Se la confezione è chiusa può durare anche un anno, mentre aperto dura all’incirca 6 mesi. L'olio di CBD ha una data di scadenza? Si, i nostri oli di CBD hanno una data di scadenza e viene riportata nella confezione. Dopo l'apertura, ti consigliamo di consumare l'olio di CBD entro 6 mesi a temperatura costante. Puoi riporlo sia in frigorifero per aumentare i tempi di conservazione che fuori, al riparo dalla luce e da fonti di calore. Cosa sono i terpeni? I terpeni sono le biomolecole che donano alle piante il loro aroma unico; le preservano dall’ambiente e sono ricchi di proprietà benefiche per l’organismo. I diversi terpeni presenti nella pianta costituiscono il suo spettro terpenico, ossia il suo odore caratteristico. Nella pianta di canapa si trovano nelle infiorescenze insieme al CBD, proprio all’interno dei tricomi. L’olio di CBD e l’olio di canapa sono la stessa cosa? Olio di CBD e olio di canapa possono indicare la stessa sostanza, ma spesso quest’ultimo si usa in riferimento all'olio di semi di canapa. L’olio di CBD contiene al massimo lo 0,2% di THC e si estrae dalla pianta intera di cannabis sativa. L’olio di semi di canapa si estrae dai semi della cannabis ed è privo di THC. È possibile andare in overdose con l’olio di CBD? Non esiste una vera e proprio overdose da cannabis, in particolare con il CBD non essendo psicoattivo. Un effetto indesiderato lieve che potrebbe verificarsi è una condizione di ansia temporanea, che è uno degli effetti avversi del THC. Bambini che hanno impropriamente assunto per errore l’olio di CBD dei genitori hanno manifestato un’attività respiratoria lenta. Posso viaggiare con l’olio di CBD nello zaino? La legge sulla cannabis è molto complessa e ricca di lacune. La coltivazione della pianta e la vendita dei suoi estratti è legale, a condizione che abbiano una percentuale di THC inferiore allo 0,2%. Tuttavia, per spostarsi è sempre meglio controllare la normativa in vigore nel paese di destinazione, soprattutto se viaggi in aereo. Come posso assicurarmi che l’olio di CBD che ho appena acquistato sia di qualità? La qualità dell’olio di CBD può essere verificata attraverso: il certificato di analisi emesso da un laboratorio indipendente, il certificato di autenticità. Un’altra conferma sulla validità degli standard qualitativi è la certificazione ISO 9001. Può essere rivelato in un test antidroga? L’olio di CBD broad spectrum non ha effetto drogante e non dà un risultato positivo al test antidroga sul THC. Gli oli full spectrum, invece, pur essendo privi di efficacia drogante, potrebbero dare un risultato positivo a causa della minima percentuale di THC che contengono (inferiore allo 0,2%). Cos’è un olio vettore? Per la produzione dell’olio, il CBD viene diluito in un olio vettore per facilitare il suo assorbimento. Per il nostro olio di CBD abbiamo deciso di scegliere olio MCT, ossia i trigliceridi di acidi grassi a catena media, a base di olio di cocco puro. L’olio di cocco è molto solubile e si assorbe facilmente. Perché l’olio di CBD full spectrum o broad sono migliori dell’olio di CBD isolato? Oltre al CBD, l’olio di CBD full spectrum e broad spectrum sono ricchi di sostanze benefiche per l’organismo: contengono terpeni, cannabinoidi e composti di vario tipo. A differenza dell'isolato di CBD, queste sostanze agiscono di concerto per attivare l’“effetto entourage" e aumentare l’efficacia. In quanto tempo riceverò il mio olio di CBD dopo aver completato l’ordine nel vostro store? Riceverai il tuo ordine da 1 a 3 giorni lavorativi dall’invio. Nel nostro store elaboriamo lo stesso giorno tutti gli ordini che arrivano entro le 12 a.m., in modo che il cliente possa avere i prodotti a casa nel più breve tempo possibile.
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Le nostre infiorescenze sono di qualità certificata e arrivano direttamente dal produttore al consumatore!
NARNIA CANNABIS CREW
Narnia Cannabis Crew produce e commercializza direttamente le migliori infiorescenze di erba light, prodotti al CBD e derivati di canapa per il mercato italiano e europeo dal 2017. Coltiviamo i nostri fiori con metodo outdoor e greenhouse con passione e dedizione, garantendo un prodotto organico e di qualità in grado di soddisfare i più alti standard presenti sul mercato.
Tutti i nostri prodotti rispettano le normative Italiane ed EU vigenti in materia ed ogni prodotto è certificato da Laboratori professionali affinché sia garantito un contenuto di THC inferiore ai limiti di legge.
Oggi i nostri prodotti con brand Narnia Cannabis Crew sono presenti in più di 180 rivenditori su tutto il territorio nazionale, cerca quello più vicino a te!
Immersa nell'incontaminata natura umbra, la Società Agricola Antichi Grani SRL produce le sue pregiate infiorescenze e prodotti di Cannabis Sativa L. a marchio Narnia Cannabis Crew nei pressi di Narni (TR) in Umbria.